Il peluche di Greta Thunberg suscita polemiche: simbolo innocente o messaggio nascosto?

Greta Thunberg

Greta Thunberg

Greta Thunberg, l’attivista per il clima che negli ultimi anni ha attirato l’attenzione di tutti, questa volta si è trovata al centro di una controversia per una foto che ha condiviso sui social. La giovane svedese è sempre stata al centro di vivaci discussioni per le sue proteste appassionate contro le grandi compagnie petrolifere e per episodi come il suo arresto durante una manifestazione a Londra.

Ma questa volta la polemica è scaturita da una foto in cui Greta è ritratta insieme ad altre tre persone, tutte con cartelli che esprimono solidarietà ai civili palestinesi. Il messaggio di Greta recita chiaramente: “Io sto con Gaza”. Accanto a lei, un’altra persona esprime un sentimento simile con un cartello che proclama: “Questa ebrea sta con la Palestina”.

La foto ha immediatamente scatenato una serie di reazioni online, con molti che l’hanno interpretata come un gesto di antisemitismo. I critici si basano su due punti principali: innanzitutto notano l’assenza di una condanna esplicita delle azioni di Hamas in Israele da parte delle attiviste, e in secondo luogo sono rimasti colpiti dalla presenza di un peluche a forma di polpo nello sfondo della foto, che alcuni ritengono possa essere associato a teorie antisemite.

Tuttavia, molti di questi critici sembrano non aver considerato il significato del peluche per Greta e per molte altre persone autistiche. La giovane attivista, che è affetta dalla sindrome di Asperger, ha spiegato che il peluche è un modo per esprimere emozioni. Questo particolare giocattolo, che ha una faccia che può apparire triste o felice, è diventato un simbolo riconosciuto della sindrome, soprattutto dopo la pubblicazione del libro “Leo e il polpo”.

In Italia, le polemiche attorno alla foto sono arrivate a un livello superiore quando Maurizio Crippa, vicedirettore del giornale “Il Foglio”, ha appoggiato l’interpretazione di coloro che vedono l’immagine come un segno di antisemitismo. Crippa e altri giornalisti hanno messo in discussione le intenzioni di Greta, suggerendo che la presenza del peluche potesse essere interpretata in chiave antisemita.

Di fronte a questa ondata di critiche, Greta ha deciso di cancellare la foto originale e di sostituirla con un’altra in cui il peluche non è visibile. Ha voluto chiarire la sua posizione, affermando di non essere a conoscenza delle possibili connotazioni antisemite del peluche e ribadendo la sua ferma opposizione a ogni forma di discriminazione, sottolineando la sua condanna dell’antisemitismo.

Molti sostenitori di Greta Thunberg hanno difeso l’attivista, sottolineando che la sua intenzione era di esprimere solidarietà alle persone sofferenti e non di promuovere messaggi d’odio. Hanno inoltre sottolineato come, nel panorama delle proteste globali, sia facile diventare bersaglio di interpretazioni errate o manipolazioni. Il dibattito ha dimostrato quanto possa essere complesso e sfumato il mondo dei social media, dove una semplice foto può diventare terreno di scontro ideologico e politico. La vicenda ha sottolineato anche l’importanza di conoscere e comprendere i vari simboli e le loro possibili interpretazioni in un contesto globale.